Storie scolpite

Intitolazione di un piazzale all'agente Emanuela Loi

Titolo articolo

Il Comune di Belluno intitola un piazzale all’Agente della Polizia di Stato Emanuela Loi medaglia d’oro al valor civile.

Si è svolta mercoledì mattina a Belluno, alla presenza del Prefetto dott. Mariano Savastano, del Vescovo di Belluno, del Questore e delle massime autorità civili, militari e religiose la cerimonia di intitolazione di un piazzale alla memoria dell’Agente della Polizia di Stato Emanuela Loi

Il piazzale individuato è situato in comune di Belluno, località Levego e rientra in un progetto di riqualificazione urbanistica della citata zona, che sarà destinata ad ospitare nuove opere edilizie, principalmente a carattere industriale e commerciale.

Emanuela è stata la prima donna Agente della Polizia di Stato a morire per mano della mafia nella strage di via d’Amelio a Palermo in cui ha perso la vita il giudice Paolo Borsellino.

Era il 19 luglio 1992 e insieme ad Emanuela persero la vita gli agenti della scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli Walter Eddy Cosina e Claudio Traina.

Dopo lo scoprimento della targa, le autorità hanno raggiunto il Teatro Dino Buzzati di Belluno dove ad attenderli c'era una folta rappresentanza degli studenti del bellunese e insieme ai quali sono stati ripercorsi i tragici fatti di quel 19 luglio 1992, per ricordare il sacrificio di Emanuela e di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato caduti a difesa delle istituzioni.

Particolarmente toccante e carico di significato il monologo che è stato interpretato da Anna Olivier su un testo di Cetta Brancato e Marzia Sabella.

Le autrici immaginano che sia proprio Emanuela ad andare in scena, consapevole di essere tragicamente morta nell’attentato. Riecheggiano infatti nella sua mente i dolorosi ricordi dei brandelli del suo corpo sparsi sull’asfalto e le difficoltà dei colleghi della scientifica nel ricomporla, ma presto il dolore lascia il posto alla speranza perché sa di non essere destinata all’oblio, ma vive e presente nei gesti di chi ogni giorno si ribella alla mafia e decide di credere nelle istituzioni.

E oggi Emanuela è più che mai viva a Belluno.

Sebbene i parenti di Emanuela Loi non hanno potuto presenziare alla cerimonia, hanno comunque voluto essere vicini alla Polizia di Stato inviando una lettera di ringraziamento, che è stata letta ai presenti.

Cambia lingua